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Pubblicato il 15-11-2016

Prima condanna per lesioni stradali aggravate del Tribunale di Verona

Prima condanna per lesioni stradali aggravate del Tribunale di Verona

Iniziano a farsi sentire gli effetti della legge nr. 41/2016 che dal 24 marzo scorso ha introdotto i nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali.

A Verona è stata emessa la prima condanna per un 28enne, resosi protagonista di un grave fatto di pirateria stradale con lesioni personali stradali nei confronti di un ragazzo 19enne, che a causa dell'incidente è rimasto gravemente ferito con 90 giorni di prognosi.

Le complesse indagini della Polizia Municipale di Verona sull'incidente avvenuto a maggio scorso, anche attraverso l'utilizzo della videosorveglianza e l'analisi dei tabulati telefonici, hanno permesso l'emissione della prima ordinanza di custodia cautelare post legge sull'omicidio stradale e sulle lesioni stradali personali, nei confronti dell'imputato, il quale, il giorno del sinistro, oltre a fuggire, aveva la patente sospesa.

Il Giudice per le Indagini Preliminari nell'ordinanza cautelare fa riferimento a “manovra stradale dissennata”, sottolineando “la rilevante gravità della condotta dell'indagato il quale, dopo aver travolto il conducente del ciclomotore superando il veicolo che lo precedeva, passando con il semaforo rosso e invadendo l'opposta corsia di marcia, si fosse dato repentinamente alla fuga, incurante delle gravi lesioni procurate alla persona lesa e sottraendosi a ogni rilievo di legge”.

Attualmente l'imputato si trova ancora agli arresti domiciliari e ieri il giudice ha disposto la condanna, in sede di udienza preliminare, con il rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo sulla pena) a due anni di reclusione.

La Procura della Repubblica di Verona aveva chiesto la condanna a tre anni.

Il giudice ha poi disposto la revoca della patente, come indicato dalle nuove norme. Trattasi in definitiva, di una prima condanna che dimostra come la legge nr. 41/2016 è veramente severa anche verso chi ha procurato lesioni e sia fuggito, e ciò a maggior ragione se si pensa alle miti condanne per omicidio colposo che fino a pochi mesi fa venivano emesse dai Tribunali di tutta Italia.

 

Dr.ssa Rosanna Brogneri

 

a cura dell’avv. Pietro Carlo Ferrario - Studio Legale Associato Lucarelli - Ferrario